Seven Toon
Domenica 2 giugno ore 21.00
Il "Progetto Seven Toon" nasce nelle campagne di Supino (FR), in una fredda sera d'inverno, dalla mente deviata di colui che sarebbe diventato il guru di una band di psicolabili: Stefano Carducci. Nonostante il suo famoso cognome possa indurre a pensare a nobili origini, quel che salta subito all'occhio è l'evidente mancanza di cultura e buon gusto in campo artistico.
Nonostante ciò, al grido di "Godere è Potere!", il prode giovanotto si getta a capofitto nel mondo della musica, prediligendo la scelta dello strumento in base a ciò che egli sogna da sempre di ottenere: le donne.
Nondimeno, la sua carriera di chitarrista da spiaggia viene bruscamente interrotta, in tenera età, da una immane tragedia... la perdita quasi totale dei suoi amatissimi, lunghi e setosi capelli.
Distrutto nel corpo e nell'anima, il nostro abbandona prematuramente tutti i suoi sogni artistici, gettando le basi per una rinascita spirituale che avrebbe portato 4 anni più tardi alla genesi dei Seven Toon.
La leggenda narra che in principio furono quattro i mitici personaggi che il “fanchitarro” riunì al suo capezzale per dar vita al nuovo progetto. Di essi, a tutt'oggi ne sono sopravvissuti due:
Alessia Pica, celebre corista di una non meglio precisata parrocchia ciociara, e Daniele Rotondo, fratello gemello di tale Max Gazzè, da cui fu separato ancora in fasce, e del quale ancora rincorre (vanamente) il successo.
La procace Alessia intuisce da subito il potenziale del neo-progetto, e grazie alle sue arti seduttive induce Stefano ad ampliare l'organigramma del gruppo... anche se qualche malelingua sostiene tutt'ora che fu piuttosto il batterista a sedurre il proprio leader.
Così, a completare il set di strumentisti fu chiamato dapprima un presunto bassista alcolizzato, all'epoca Daniele Pulciani (che il basso l'aveva comprato il giorno prima, ma nessuno lo seppe mai) e due fratelli ovozigoti, nel senso che sembravano usciti dall'ovetto kinder: Davide e Pier Ugo Spaziani Testa. Quest'ultimo, dopo aver abbondantemente deriso l'amico per il suo insano ideale, ne diventò il braccio destro (quello in genere adibito alla... ma questa è un'altra storia).
I due fratelli si rivelarono subito indispensabili al resto della banda: avevano portato in dote l'impianto audio, una saletta alternativa per le prove ed un furgone su cui caricare gli strumenti.
I loro nuovi compagni di avventura furono molto felici di tutto ciò.
In particolare Stefano, che già immaginava il suo sorriso a otto denti e mezzo stampato sulla fiancata del rott... furgone in giro per l'Italia.
A tutti i componenti (da non confondere con quelli lanciati da Miwa di Jeeg Robot), fu inculcato fin da subito un principio che in quegli anni stava prendendo piede, e che sarebbe diventato mezzo di sostentamento per migliaia di persone: il trasformismo? No, il travestimento.
Così, l'avventura ebbe inizio.
Già dalle prime sessioni di prove si capì che non si sarebbe andati da nessuna parte. Mancava qualcosa, qualcosa di grande, qualcosa di magico, qualcosa di universale... mancava il cantante.
Cerca di qua, cerca di là, non si trovava nessuno disposto a fare il pagliaccio sui palchi della Ciociaria. Ma la volontà del Carducci era illimitata, e al grido di "Dai C***O!!!" si spinse ad osare l'inosabile, a sondare l'insondabile, a nominare l'innominabile: Matteo Pan… : scusate, a tutt'oggi ancora non troviamo il coraggio...
Comunque, dopo ricerche su documenti sparsi in tutto il mondo, festini privati e puttan-tour su vasta scala, il Carducci venne a conoscenza del segreto che l'avrebbe portato ad ottenere la sua collaborazione : la promessa di una lattina di Pepsi Cola ad ogni prova. Cosa da nulla, in confronto alla cassa di birra che puntualmente si scolava il bassista.
Infine, last but not least, venne introdotta colei che avrebbe colorato i Seven Toon con la sua angelica presenza: l'Avv. Dott. Daniela Partigianoni, la quale si accontentò di un semplice contratto... firmato con il sangue.
E poco importa se, all'idea di cambiare il nome in Eight Toon, la totalità della band si spinse verso il suicidio di massa.
L'importante è che ciò non sia accaduto!

